Bullismo e Cyberbullismo

Domande e Risposte

Il bullismo è un atto aggressivo condotto da un individuo o da un gruppo di persone ripetutamente e nel tempo contro una vittima che non riesce a difendersi.

Esistono tre tipologie di bullismo:

  • FISICO: colpi, pugni, strattoni, furto, danneggiamento degli oggetti personali della vittima.
  • VERBALE: offese, minacce, soprannomi denigratori e prese in giro.
  • INDIRETTO: esclusione sociale, pettegolezzi, diffusione di calunnie, mettere in giro cattive voci.

II bullismo si sviluppa in un gruppo di pari in cui ogni membro gioca uno specifico ruolo: bullo, vittima, sostenitori del bullo, spettatori passivi, difensori della vittima.

Il cyberbullismo è definito come un’azione aggressiva intenzionale, agita da un individuo o da un gruppo di persone, utilizzando mezzi elettronici, nei confronti di una persona che non può difendersi.

Esistono varie tipologie di cyberbullismo:

  • SCRITTO-VERBALE: offese e insulti tramite messaggi di testo, e-mail, pubblicati su siti, social network o tramite telefono (es. telefonate mute).
  • VISIVO: diffusione di foto o video che ritraggono situazioni intime, violente o spiacevoli tramite cellulare, siti Web e social network.
  • ESCLUSIONE: esclusione dalla comunicazione online, dai gruppi.
  • IMPERSONIFICAZIONE: furto, appropriazione, uso e rivelazione ad altri di informazioni personali come le credenziali d’accesso all’account e-mail, ai social network.
I segnali possono includere cambiamenti nel comportamento, come ansia, depressione, isolamento, calo del rendimento scolastico, perdita di interesse per le attività quotidiane, lesioni fisiche inspiegabili, o desiderio di evitare la scuola o altre situazioni sociali.

Il bullismo e il cyberbullismo hanno conseguenze gravi e durature sia per le vittime che per i bulli. 

Conseguenze per le vittime:

  1. Problemi psicologici: Depressione, ansia, bassa autostima e insicurezza sono comuni tra le vittime di bullismo e cyberbullismo. Possono anche sviluppare disturbi post-traumatici da stress (PTSD).
  2. Prestazioni scolastiche: Le vittime possono avere difficoltà a concentrarsi, con un conseguente calo delle prestazioni scolastiche e dell’interesse per le attività accademiche.
  3. Isolamento sociale: Le vittime spesso si isolano socialmente, evitando i luoghi in cui possono incontrare i bulli, il che può portare a una mancanza di amicizie e di supporto sociale.
  4. Problemi di salute fisica: Stress e ansia possono manifestarsi con sintomi fisici come mal di testa, disturbi del sonno, e problemi gastrointestinali.
  5. Comportamenti autolesionisti: In alcuni casi, le vittime possono ricorrere a comportamenti autolesionisti o avere pensieri suicidi.

Conseguenze per i bulli:

  1. Problemi legali: Gli autori di bullismo e cyberbullismo possono affrontare conseguenze legali, soprattutto se i loro atti violano leggi specifiche.
  2. Problemi scolastici: Possono essere sospesi o espulsi dalla scuola, influenzando negativamente il loro percorso educativo.
  3. Sviluppo di comportamenti antisociali: La partecipazione a comportamenti di bullismo può essere indicativa di problemi comportamentali più ampi, portando a comportamenti criminali in età adulta.
  4. Difficoltà nelle relazioni: Gli autori di bullismo possono sviluppare problemi nelle relazioni interpersonali a causa della loro tendenza a usare l’aggressività e il controllo sugli altri.

Per prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo, è importante che tutti gli attori coinvolti (famiglie, scuole, istituzioni, media, associazioni) collaborino e si impegnino a promuovere una cultura del rispetto, della tolleranza, della solidarietà e della responsabilità. In particolare, i ragazzi e le ragazze devono essere informati e sensibilizzati sui rischi e sui danni di queste condotte, e devono essere incoraggiati a denunciare e a chiedere aiuto in caso di bisogno.

In Italia, esiste una legge specifica per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo (legge 71/2017), che prevede l’attivazione di percorsi educativi e di sostegno nelle scuole, il ruolo del referente per il contrasto del cyberbullismo, la possibilità di chiedere la rimozione o il blocco dei contenuti offensivi, e la tutela dei diritti delle vittime. Inoltre, ci sono diversi organismi e servizi che offrono informazioni, consulenza e assistenza a chi subisce o a chi pratica il bullismo o il cyberbullismo, come la Polizia postale, il Telefono azzurro, il Safer internet centre, il Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, e molte altre realtà presenti sul territorio.

Il bullismo e il cyberbullismo sono fenomeni che riguardano tutti noi, e che possiamo combattere insieme, con la consapevolezza, il dialogo, la partecipazione e l’azione. Ricordiamoci che nessuno merita di essere vittima di violenza, e che tutti abbiamo il diritto di vivere in sicurezza e in armonia.

È importante parlarne con un adulto di fiducia, come un genitore, insegnante o consulente scolastico. Non ignorare la situazione, poiché potrebbe peggiorare. Puoi anche cercare aiuto da organizzazioni specializzate o utilizzare i servizi di segnalazione anonima se disponibili.

È essenziale affrontare la situazione immediatamente, parlando con tuo figlio per capire le ragioni dietro il suo comportamento. Collabora con la scuola e altri adulti di riferimento per sviluppare un piano di intervento. Insegnare l’empatia e le conseguenze delle proprie azioni può essere utile per correggere questo comportamento.

Le scuole possono adottare politiche chiare contro il bullismo, fornire formazione per studenti e personale, promuovere un ambiente inclusivo, incoraggiare la segnalazione di episodi di bullismo e intervenire tempestivamente con sanzioni appropriate e supporto alle vittime.

n molti paesi, il bullismo, soprattutto quando si manifesta come minacce, aggressioni fisiche o cyberbullismo, può essere considerato un reato. Le vittime possono denunciare gli episodi alle autorità competenti, che possono intraprendere azioni legali contro i responsabili.

Puoi contattare organizzazioni come Telefono Azzurro, Save the Children, o utilizzare le risorse del Ministero dell’Istruzione. Molti di questi enti offrono supporto gratuito e riservato per vittime e famiglie, così come materiali educativi per la prevenzione.

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